La scrittura espressiva è una strategia di scrittura ideata dallo psicologo sociale James W. Pennebaker, capace di dare voce alle emozioni.
“La scrittura non è magia ma, evidentemente, può diventare la porta d’ingresso per quel mondo che sta nascosto dentro di noi. La parola scritta ha la forza di accendere la fantasia e illuminare l’interiorità.”
(Aharon Appelfeld)
Ti sei mai chiesto che voce hanno le emozioni?
Può sembrare una domanda bizzarra, ma se partiamo dal presupposto che le emozioni sono il linguaggio utilizzato dalla parte più antica del cervello per comunicare, la questione diventa interessante.
Nel mondo della crescita personale capita spesso di imbattersi nel consiglio di imparare ad ascoltare ed interpretare correttamente le nostre emozioni. Ma ascoltare cosa precisamente?
Le emozioni si manifestano come sensazioni più o meno gradevoli. Nel momento stesso in cui cerchiamo di interpretarle, attiviamo la neocorteccia, l’unica area del cervello in cui esiste il linguaggio dei pensieri, responsabile della logica e della razionalità. In pratica è come se un ingegnere che ha passato gran parte della sua vita a risolvere complessi calcoli matematici, dovesse interpretare il quadro di un artista eclettico ed imprevedibile. Il risultato potrebbe non essere dei migliori…
Per approfondire: La teoria dei tre cervelli di Paul MacLean
Gli studi sulla scrittura espressiva di Pennebaker
“Con l’aumentare del numero di studi dedicati, diventa sempre più chiaro che la scrittura è uno strumento molto più potente per la guarigione di quanto chiunque avesse mai immaginato.”
(James W. Pennebaker)
Lo psicologo sociale James W. Pennebaker ha dedicato gran parte della sua vita allo studio degli effetti che la scrittura ha sul nostro benessere psico-fisico.
Nello specifico Pennebaker si è focalizzato sui benefici che derivano dalla scrittura autobiografica incentrata sulle esperienze stressanti. La traduzione in parola scritta può essere considerata una voce affidabile delle emozioni, capace di aiutare le persone a gestirle con efficacia?
Quello che è emerso, è che pensare e scrivere sono due attività cognitive molto diverse fra loro. La scrittura genera sintonia con se stessi e con gli altri, ed aiuta la creazione di una visione più chiara delle situazioni emotivamente difficili da affrontare.
Studi recenti sembrano inoltre confermare che la pratica della scrittura espressiva incoraggi le persone all’autoriflessione, e lo faccia a prescindere dai contenuti trattati.
Gli effetti della scrittura espressiva nel tempo
“L’uomo ha due grandi doti: la “parola” per dare suono ai pensieri, e la “scrittura” per darne loro un senso nel tempo.”
(Gianfranco Iovino)
Le ricerche condotte da Pennebaker, peraltro confermate da molti altri studi paralleli, hanno dimostrato che la scrittura espressiva consente di
far esprimere la parte più profonda di sé, sviluppando la capacità di osservarla con maggiore equilibrio e distacco emotivo.
Gli esperimenti fatti hanno evidenziato quanto gli effetti della scrittura espressiva non siano immediati. Molti dei soggetti coinvolti, dopo aver descritto le emozioni che maggiormente turbavano la loro vita, si sentivano più tristi.
Questo effetto poteva durare da qualche ora a qualche giorno. Successivamente i benefici ottenuti a livello psico-fisico erano numerosi, ed includevano il miglioramento della qualità del sonno, la diminuzione dei livelli di stress ed in alcuni casi un rafforzamento del sistema immunitario ed un abbassamento della pressione sanguigna.
Esercizi di scrittura espressiva
“La scrittura è la pittura della voce.”
(Voltaire)
Praticare la scrittura espressiva è un esercizio relativamente semplice:
1. Procurati carta e penna e cerca un posto tranquillo che ti garantisca di non essere disturbato per almeno 20 minuti. Puoi anche utilizzare un programma di videoscrittura, ma considera che aumenteresti il rischio di essere esposto alle classiche distrazioni che si verificano durante l’utilizzo del PC.
2. Focalizzati sull’emozione a cui desideri dare voce. Mettiti in ascolto delle sensazioni generate per qualche secondo, ed inizia a scrivere qualunque cosa ti venga in mente.
3. Disinteressati della grammatica, dell’ortografia e della struttura del periodo. Non farti condizionare dall’idea che qualcuno possa leggere ciò che scrivi, qualunque cosa sia, potrai distruggerla una volta terminato l’esercizio.
4. Lascia libera la mente di descrivere ciò che stai provando, con un’unica semplice indicazione: non andare fuori tema, ma concentrati sull’emozione a cui vuoi dare voce.
5. Continua a scrivere ininterrottamente per almeno 15 minuti, il tempo minimo necessario per condizionare l’inconscio sull’argomento, affinché continui ad elaborarlo una volta terminato l’esercizio.
6. Qualora ti sentissi bloccato, o pensassi di avere esaurito l’argomento, ripeti quanto hai già scritto.
7. Pratica l’esercizio per un tempo minimo di quattro giorni consecutivi, senza preoccuparti se nei giorni successivi replicherai molte delle cose che hai già scritto.
Le tecniche e i consigli che vengono illustrati sono il risultato di studi ed esperienze personali orientate al miglioramento del potenziale individuale. Se ritieni che la qualità delle tue emozioni inizi ad essere invalidante, o sei a conoscenza di disturbi fisici o psicologici, rivolgiti a uno specialista del settore.
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