Smettere di procrastinare: le migliori strategie

    Procrastinare: cause, effetti, e soluzioni per smettere
    • Aggiornato il: 17-08-2022

    Smettere di procrastinare: le migliori strategie

    Le migliori strategie per combattere la “rimandite cronica”.

    “Procrastinare è come utilizzare una carta di credito: ci si diverte molto fino a quando non arriva il conto.”
    (Christopher Parker)

    Una delle cause più diffuse che caratterizzano l’incapacità di raggiungere i propri obiettivi è l’abitudine a rimandare le cose che sappiamo benissimo essere prioritarie.

    Combattere questa pratica è una battaglia estremamente impegnativa, poiché è solo prendendo decisioni e agendo concretamente che possiamo condizionare la nostra mente allenandola all’azione e convincendola che vale la pena procedere.

    Le cause della procrastinazione

    “Il limite estremo della grandezza dei piaceri è la rimozione di tutto il dolore. Dove sia il piacere, e per tutto il tempo che vi sia, non vi è posto per dolore fisico, o dell’anima, o per l’uno e l’altro insieme.”
    (Epicuro)

    Le ragioni alla base della procrastinazione sono molteplici e possono essere correlate alla mancanza di organizzazione, all’acquisizione di cattive abitudini e ad una carenza di autocontrollo..

    Il principale responsabile di questa particolare forma di autosabotaggio sono i meccanismi mentali ci spingono alla ricerca della gratificazione immediata. In gergo tecnico si parla di bias del presente (hyperbolic discounting), uno dei tanti errori di valutazione cognitiva che ci porta a sovrastimare il piacere nel breve termine, trascurando i grande benefici prodotti nel lungo termine dalle attività che richiedono costanza e un certo livello di impegno iniziale.

    La maggior parte delle cose importanti che tendiamo a rimandare, risultano in qualche modo essere gravose e dolorose nell’immediato. Queste sensazioni attivano una serie di automatismi che, nella pratica quotidiana, si concretizzano  con l’evitare di affrontare tali attività, rimpiazzandole con altre che ci regalano gratificazione immediata pur essendo spesso totalmente inutili.

    Per approfondire: I bias cognitivi e i limiti della ragione

    Gli effetti del procrastinare

    “Rimandare una cosa semplice la rende difficile e rimandarne una difficile la rende impossibile.”
    (George H. Lorimer)

    Tutte le volte che per pigrizia o mancanza di stimoli rimandiamo una attività che avevamo pianificato, stiamo attivando una strategia di evitamento che nel tempo acquisterà sempre più potere.

    La prima e più immediata conseguenza del procrastinare, è legata alla creazione di una abitudine che amplifica la difficoltà e la fatica con cui affronteremo tutto ciò che abbiamo rimandato. La ricercatrice Fuschia Sirois ha pubblicato una serie di studi in cui si evidenzia lo stretto legame fra salute e procrastinazione. Le prime cose che un procrastinatore seriale tende a rimandare sono le attività che salvaguardano la salute, come le visite mediche, le diete, o lo sport. Inoltre, tutto ciò che non possiamo evitare prima o poi dovrà essere affrontato, e l’accumulo di impegni e scadenze risulta essere una potente fonte di stress e frustrazione.

    Per approfondire: Frustrazione: come nasce e come gestirla

    Il secondo effetto negativo della procrastinazione è la perdita di autostima. Tutte le volte che prendiamo un impegno e non manteniamo la parola data, stiamo pregiudicando a livello inconscio la credibilità che abbiamo in noi stessi.

    Per approfondire: Rispetto degli impegni presi: come mantenere le promesse

    Come smettere di procrastinare

    “Gli uomini che hanno successo prendono delle decisioni tempestivamente, e le modificano, se mai lo fanno, con molta lentezza. Gli uomini che falliscono prendono delle decisioni, se mai le prendono, molto lentamente, e le cambiano di frequente e con rapidità. Indecisione e procrastinazione sono fratelli gemelli. Dove trovi l’una, di solito puoi trovare anche l’altra. Uccidi questa coppia prima che ti incaprettino completamente alla ruota del fallimento.”
    (Napoleon Hill)

    Se anche tu hai la tendenza a procrastinare, ed ogni inizio anno ti ritrovi a riformulare gli stessi buoni propositi (completare gli studi, mettersi a dieta, iniziare a fare sport, smettere di fumare, terminare quel progetto importante…), puoi sconfiggere questa pericolosa abitudine attraverso 7 strumenti, la cui unione rappresenta una potente strategia di difesa dalla “rimandite”:

    1. Priorità – Una delle peculiarità dei professionisti del procrastinare, è di riempire la giornata di tante cose inutili che utilizzano più o meno inconsapevolmente come scusa per interrompere e rimandare cose più importanti e impegnative.

    Per rendere la giornata più produttiva e soddisfacente, è fondamentale organizzare le attività che la caratterizzeranno sulla base delle loro priorità.

    Uno strumento semplice ed efficace che puoi utilizzare è la Matrice di Eisenhower, il cui nome si ispira al presidente americano Dwight D. Eisenhower, il quale era solito affermare che:

    “Le cose davvero importanti sono raramente urgenti, e le cose urgenti sono raramente davvero importanti. Le cose poco importanti diventano urgenti per la mancanza di pianificazione.”.

    La matrice è stata resa famosa dallo scrittore statunitense Stephen Covey, nel libro “Le 7 regole per avere successo”, ed è caratterizzata da 4 quadranti che permettono di classificare la priorità di una attività sulla base del livello di importanza e di urgenza che ha:

    URGENTENON URGENTE

    IMPORTANTE

    Q1 (priorità massima)

    Attività che non possono essere delegate, e che bisogna fare il prima possibile.

    Q2 (priorità media)

    Attività importanti, che hanno un vincolo temporale meno stringente, ed hanno più margini di ripianificazione.

    NON IMPORTANTE

    Q3 (priorità bassa)

    Attività urgenti che spesso confondiamo come importanti. Vanno considerate con un basso livello di priorità, e se possibile devono essere delegate.

    Q4 (attività inutili)

    Attività non urgenti e non importanti che dovremmo evitare.

    2. Pianificazione – Cerca di costruire un piano delle attività che preveda una gradualità di impegno, evitando di inserire troppe difficoltà all’inizio del percorso.

    Suddividi il tuo piano a livello di breve, medio, e lungo periodo:

    – Lungo periodo: definisci i traguardi principali che intendi raggiungere. Immagina ogni traguardo come se fosse un obiettivo intermedio, assegnagli una priorità e una data entra la quale ti impegni a completarlo.

    – Medio periodo (i prossimi 30 giorni): definisci il prossimo passo da fare, e le macro-attività che caratterizzano il percorso di raggiungimento dei traguardi definiti sul lungo periodo.

    – Breve periodo (i prossimi 7 giorni): definisci a livello di singola giornata le attività che ti permetteranno di raggiungere con successo il primo dei traguardi che ti sei imposto.

    Per approfondire: Come raggiungere un obiettivo con successo

    3. Fai il primo passo – Non pensare troppo a come affrontare una attività, questo non fa altro che farla sembrare più difficile e antipatica di quanto realmente sia. La tua mente troverà molte scuse estremamente valide per rimandarla, devi esserne consapevole, ignorarle, e iniziare ad agire.

    4. Gratificati – Valorizza le cose che ti sei imposto di fare nonostante non ne avessi voglia. Gratificarsi genera piacere a breve termine, e contrasta gli effetti del bias del presente di cui abbiamo parlato nella prima parte dell’articolo.

    5. Elimina le distrazioni – Modifica l’ambiente che ti circonda eliminando le distrazioni (spegni il cellulare o blocca le notifiche, evita di navigare sui social…), e focalizzati su ciò che stai facendo.

    6. Impegno e coerenza – Condividi con le persone che ti sono care i tuoi obiettivi, ed entro quando ti impegni a realizzarli. Secondo il principio di impegno e coerenza elaborato da Robert Cialdini, attiverai un meccanismo di auto-persuasione che ti motiverà ad essere coerente con l’impegno preso.

    Per approfondire: Il principio di impegno e coerenza

    7. Impara a dire di No – Le richieste alle quali proprio non riesci a dire di no rappresentano un’ottima scusa per rimandare quell’attività che avevi programmato di fare. Nella maggior parte dei casi il tuo intervento non sarebbe assolutamente necessario, devi imparare a dire cortesemente “No!”.

    Edit-icon-32 Esercizio

    “Quali sono le cose importanti che stai rimandando?”

    ___________________________________

    “Perchè continui a rimandarle?”

    ___________________________________

    “Perchè andrebbero fatte? Quali benefici otterresti?”

    ___________________________________

    “Qual è la prima azione che potresti fare nel breve termine?”

    ___________________________________

    Consigli di lettura

    First things first. Le prime cose al primo posto: Vivere, amare, imparare, lasciare il segno (Stephen R. Covey)

    Cosa ne pensi?