PNL: ancore e cerchio dell’eccellenza

    PNL: ancore e ancoraggi
    • Aggiornato il: 28-07-2020

    PNL: ancore e cerchio dell’eccellenza

    Parliamo di ancore della PNL: cosa sono, perché possono essere utili e come crearle velocemente attraverso il cerchio dell’eccellenza.

    “Le ancore sono associazioni stimolo-risposta imparate. Di fatto sono tutti quegli stimoli che richiamano un’emozione, un ricordo, un concetto e così via. Sono degli “interruttori” collegati a uno stato desiderato che, se attivati, ci permettono di accedere velocemente a quel determinato stato.”
    (Claudio Belotti)

    L’ancoraggio è una tecnica della PNL che permette di “costruire” in maniera artificiosa uno stimolo (l’ancora) in grado di attivare “a comando” una risposta interna quale potrebbe essere una emozione.

    Bandler e Grinder, fondatori della PNL, ne scoprirono l’efficacia durante lo studio delle tecniche ipnotiche utilizzate da Milton Erickson, uno dei più importanti psicoterapeuti e ipnoterapeuti del Novecento, il quale riusciva ad associare una frase (l’ancora) ad un particolare stato emotivo dei suoi clienti, e a sfruttare successivamente quell’ancora per evocare lo stato emotivo desiderato.

    Nel corso della nostra vita abbiamo creato moltissime ancore in maniera del tutto inconsapevole. Pensa a tutte le volte in cui hai associato una particolare emozione a una canzone. Riascoltandola in momenti successivi, si riattivava magicamente quel particolare stato emotivo e le sensazioni corporee ad esso collegate.

    Pavlov ed il condizionamento classico

    Il principio su cui si basano le tecniche di ancoraggio è stato illustrato molti anni prima dal premio Nobel Ivan Pavlov, attraverso i suoi esperimenti sul condizionamento classico.

    Pavlov aveva installato sui suoi cani una cannula in grado di misurare la salivazione che si attivava ogni volta che veniva fatto vedere loro del cibo (lo stimolo incondizionato). Successivamente aggiunse allo stimolo del cibo, il suono di un campanello (lo stimolo condizionato), e si accorse che con il passare del tempo era sufficiente solo il suono del campanello  per attivare il processo di salivazione: i cani avevano associato il cibo al suono del campanello.

    Come creare un’ancora

    Se vogliamo deliberatamente creare un’ancora, dobbiamo seguire un processo caratterizzato da 5 passi:

    1. Cercare un posto tranquillo che ci permetta di concentrarci e ci garantisca di non essere disturbati.

    2. Immaginare una situazione in grado di evocare l’emozione che si vuole ancorare, e visualizzarne i dettagli con profondo coinvolgimento.

    3. Quando ci si sente totalmente immersi in questa esperienza e si raggiunge lo stato emozionale che si desidera ancorare, scegliere un gesto o una parola significativa da usare come ancora, e pronunciare con forza la parola mentre si compie il gesto scelto.

    4. Il processo deve essere ripetuto più volte per rinforzare l’ancora selezionata. Attraverso questo procedimento, il gesto e la parola scelti potranno essere utilizzati come un interruttore in grado di attivare l’emozione associata.

    5. L’efficacia delle ancore tende a diminuire con il passare del tempo, perciò almeno una volta alla settimana è necessario rinforzarle attraverso la ripetizione.

    Il cerchio dell’eccellenza

    Il cerchio dell’eccellenza (o circolo dell’eccellenza) è una tecnica di ancoraggio “spaziale” che permette di associare un particolare stato d’animo (in molti testi potresti trovare il termine risorsa) ad un cerchio immaginario.

    Nel dettaglio la tecnica è caratterizzata da 6 passi:

    1) Trova un posto tranquillo, che ti permetta di posizionarti in piedi avendo almeno un metro quadro di spazio libero davanti a te.

    2) Immagina un cerchio sul pavimento davanti a te, sufficientemente grande affinchè tu possa successivamente posizionarti dentro.

    3) Focalizzati su un particolare stato d’animo che vorresti associare al cerchio. Chiudi gli occhi ed elabora tutte le sensazioni che normalmente provi quando ti trovi in questo particolare stato d’animo. Uno stato di calma potrebbe essere associato ad una respirazione lenta e profonda, ad un senso di leggerezza e distensione dei muscoli, ad una mente libera da pensieri e rilassata. Proietta queste sensazioni all’interno del cerchio e, se lo desideri, associagli un colore rappresentativo di quello stato d’animo.

    4) Adesso fai un passo in avanti ed entra nel cerchio, immergendoti completamente in queste sensazioni. Immagina che l’area delimitata dal cerchio funzioni come un interruttore che attiva lo stato d’animo che gli hai associato. Nel caso dello stato di calma inizierai a respirare lentamente ed in maniera profonda, i tuoi muscoli si rilasseranno ed il tuo pensiero si focalizzerà sulla respirazione lasciando andare tutto il resto.

    5) Fai un passo indietro ed esci dal cerchio. Lascia andare quel particolare stato d’animo spostando la tua attenzione sul presente.

    6) Aspetta ancora qualche secondo ed entra ed esci dal cerchio almeno tre o quattro volte, sperimentando l’attivazione dello stato d’animo all’ingresso e la sua disattivazione all’uscita.

    Come ogni tecnica di ancoraggio, affinché l’ancora acquisti forza è necessario ripeterla per diversi giorni. Successivamente sarà possibile utilizzarla per attivare lo stato d’animo associato quando se ne sente il bisogno.

    La tecnica del collasso d’ancora

    Il passo successivo alla creazione delle ancore, è quello di utilizzarle per contrastare le emozioni che ci condizionano negativamente. La tecnica del collasso d’ancora si basa sul principio che il sistema nervoso non è in grado di gestire contemporaneamente due emozioni incompatibili. Ne consegue che, attivando un’ancora collegata a una emozione positiva, possiamo neutralizzare una emozione negativa e modificare il nostro stato emozionale.

    Quello che talvolta non viene sottolineato a sufficienza è che non sempre vince l’ancoraggio associato all’emozione positiva, perché quando si utilizza la tecnica del collasso d’ancora prevale l’ancoraggio più forte. Se l’ancora positiva è debole lo stato emozionale non cambia, e si condiziona negativamente anche l’ancora positiva.

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