L’importanza dei piccoli passi nei processi di miglioramento continuo e di raggiungimento degli obiettivi personali.
“La persona determinata a raggiungere il massimo successo apprende il principio che il progresso avviene un passo per volta. I tornei di football vengono vinti una partita alla volta. Un negozio aumenta i suoi affari un cliente per volta. Ogni grande realizzazione è una serie di piccole realizzazioni.”
(David Joseph Schwartz)
Una delle fasi fondamentali del project management, la disciplina che si occupa della gestione di progetti complessi, è la suddivisione degli obiettivi di progetto in traguardi intermedi che prendono il nome di milestone. Ogni singola milestone è facilmente misurabile, occupa un intervallo di tempo relativamente breve, e viene a sua volta scomposta in una serie di attività che possiamo immaginare come piccoli passi quotidiani in grado di avvicinarci alla meta desiderata.
Il vantaggio offerto da questo tipo di strategia permette di definire con maggiore precisione la data di raggiungimento dell’obiettivo finale, offre un maggiore controllo sull’avanzamento di progetto e facilita la gestione degli imprevisti e le eventuali ripianificazioni.
L’importanza dei piccoli passi
“I piccoli cambiamenti spesso sembrano non fare alcuna differenza fino a quando non si attraversa una soglia critica. I risultati più eclatanti di qualunque processo di interesse composto arrivano dopo un po’ di tempo, bisogna avere pazienza.”
(James Clear)
Il progetto di una vita felice è fatto di piccoli passi. C’è il fatidico primo passo, quello che permette di sbloccarsi ed avviare i cambiamenti che per lungo tempo abbiamo rimandato, ci sono i passi della resilienza e della determinazione con cui superare ostacoli e momenti di sconforto, ed infine c’è la fase in cui i passi non costano più fatica, perché sono diventati abitudini.
James Clear, autore del bestseller Piccole abitudini per grandi cambiamenti, illustra con grande efficacia questo concetto, sottolineando che una vita di successo non è poi così complicata da ottenere se sviluppiamo la capacità di pianificare ogni giorno quelle piccole azioni che sappiamo essere in grado di regalarci grandi benefici nel lungo termine.
Per approfondire: Il valore delle abitudini
Pianificare a breve, medio e lungo termine
“L’esperienza dimostra che, se si prevede da lontano il disegno
che si desidera intraprendere, si può agire con rapidità una volta venuto il momento di eseguirlo.”
(Cardinale Richelieu)
Per organizzare al meglio il raggiungimento degli obiettivi personali è fondamentale suddividere la relativa pianificazione a livello di:
1. Lungo periodo – La pianificazione di lungo periodo richiede di individuare l’insieme degli obiettivi che desideriamo traguardare nel futuro prossimo, compatibilmente con la direzione che vogliamo dare alla nostra vita. Per ogni obiettivo sarà necessario identificare le risorse necessarie ed i traguardi intermedi che ne caratterizzeranno il percorso di raggiungimento.
2. Medio periodo (i prossimi tre mesi) – Per ognuna delle tappe intermedie che ricadono nei prossimi tre mesi, la pianificazione di medio periodo richiede di definire i passi principali che permetteranno di traguardarli.
3. Breve periodo (i prossimi 7 giorni) – Consiste nel definire a livello di singola giornata, tutte le attività che consentiranno di raggiungere con successo il primo dei traguardi della programmazione di medio periodo. L’efficacia nel breve periodo si ottiene evitando di inserire lo svolgimento di troppe attività differenti all’interno della stessa giornata, perché come vedremo parlando di multitasking, il passaggio da un contesto ad un altro ha un costo molto elevato in termini di energie cognitive spese.
Per approfondire: La trappola del multitasking
La tecnica dello scalatore
“Ho imparato che ognuno vuole vivere sulla cima della montagna, senza sapere che la vera felicità sta nel modo di salire la scarpata.”
(Johnny Welch)
La tecnica dello scalatore è una strategia di pianificazione che permette di organizzare il processo di raggiungimento di un obiettivo partendo dalla fine e procedendo a ritroso.
La tecnica è parte integrante del problem solving strategico, il metodo elaborato dallo psicologo psicoterapeuta Giorgio Nardone per individuare soluzioni efficaci a problemi complessi , e risulta particolarmente utile quando entrano in gioco obiettivi sfidanti, che aumentano la probabilità di abbandono. La metodologia deriva dalla tattica adottata dagli scalatori esperti, che per determinare il percorso di scalata di una montagna lo frazionano in una serie di traguardi intermedi, partendo dalla vetta e procedendo a ritroso fino alla base, che ne rappresenta il punto di partenza:
1. Pensa ad un obiettivo che vuoi realizzare e descrivilo affinché i criteri di raggiungimento siano misurabili attraverso fatti oggettivi.
2. Definito l’obiettivo, indica il traguardo immediatamente precedente al suo raggiungimento, lo chiameremo Traguardo N-1. Descrivi le prime azioni che lo caratterizzano e una stima del tempo che ti servirà per completarlo.
3. Definito il Traguardo N-1, indica il traguardo immediatamente precedente, lo chiameremo Traguardo N-2. Definisci le prime azioni che lo caratterizzano e la stima del tempo che ti servirà per completarlo.
4. Procedendo a ritroso, definisci tutti i traguardi intermedi fino a identificare la prima cosa che dovrai fare. I traguardi da raggiungere dovranno essere fattibili e legati alla tua sfera di influenza (devono dipendere da te e non dalla fortuna o dal caso).
5. Arrivato alla fine del processo, calcola il tempo stimato totale sommando le stime di ogni singolo traguardo e definisci una data in cui iniziare a lavorarci compatibile con la data in cui desideri raggiungere l’obiettivo.
Il cammino che contraddistingue una vita felice è fatto di piccoli passi costanti, guidati dalla consapevolezza del dove stiamo andando, del perché stiamo andando dove stiamo andando, e della capacità di godersi il viaggio. Scegli con attenzione la meta, e inizia…
Per approfondire: La scala dei valori personali
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