Life Design, uno dei corsi più frequentati alla Stanford University per la progettazione e la pianificazione di una vita felice e di successo.
“Quando fai del Life Design, parti dal punto in cui sei. Poi generi un sacco di idee, sperimenti le cose facendole e poi fai la scelta migliore che puoi. Mentre fai tutto questo, compreso adottare scelte che ti avviano su un determinato percorso per un certo numero di anni, coltivi diversi aspetti della tua personalità e identità che sono generati e nutriti da quelle esperienze: fai crescere il tuo sé. Così facendo energizzi un ciclo di crescita molto produttivo, che si evolve naturalmente dall’essere al fare, al divenire.”
(Bill Burnett, Dave Evans)
Uno dei corsi più frequentati alla Stanford University, ha come tema principale la progettazione e la pianificazione di una vita di successo. Bill Burnett e Dave Evans sono i creatori del Life Design, una metodologia con solide basi scientifiche che ha l’ambizione di definire una strategia efficace per costruirsi una vita soddisfacente e felice.
In occasione della fine dell’anno vedremo come utilizzare i passi che caratterizzano il Life Design per progettare al meglio l’anno che verrà. Ci sarà molto da lavorare e dovrai rispondere a diverse domande, tenendo presente che non esistono risposte giuste o sbagliate, ma solo risposte coerenti con la tua visione di vita. Se proprio desideri rispondere in maniera errata, sarà sufficiente non rispondere affatto.
1. Parti da dove sei
“Non importa da dove vieni, dove pensi di andare, quale sia
stata la tua carriera finora o quale pensi avrebbe dovuto essere. Non è troppo tardi, e neanche troppo presto. Il design thinking può esserti d’aiuto nel costruire il tuo percorso indipendentemente dal punto di partenza, senza guardare ai problemi che stai affrontando. Tuttavia, prima di immaginare in quale direzione ti stai incamminando, devi sapere dove ti trovi e quali problemi stai tentando di risolvere.”
(Bill Burnett, Dave Evans)
Immagina di dover superare un ostacolo in una situazione di equilibrio precario, dovrai prima cercare un punto di appoggio stabile da cui spiccare il salto. Quel punto di appoggio è l’analisi della tua situazione attuale di vita, senza la quale i progetti e gli obiettivi futuri non avranno una base stabile su cui sorreggersi.
Per analizzare la situazione attuale, la metodologia del Life Design propone una serie di domande di autovalutazione relative a 4 aree:
1. Salute – L’area “Salute” affronta le tematiche relative alla salute fisica e mentale, alla cura che abbiamo di noi stessi e all’energia vitale di cui disponiamo:
• Ti prendi cura del tuo corpo e della tua mente?
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• Quando ti guardi allo specchio cosa pensi?
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• La mattina, quando ti svegli, ti senti riposato?
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• Pratichi o vorresti praticare uno sport?
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• In una scala da 1 a 10 qual è il livello di soddisfazione attuale?
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2. Lavoro – L’area “Lavoro” si focalizza su uno dei luoghi in cui passiamo la maggior parte del nostro tempo. Se sei uno studente, immagina che la scuola o l’università che frequenti siano il corrispettivo del contesto lavorativo.
Gli ambienti che frequentiamo condizionano direttamente la nostra identità sociale, quella parte di identità determinata dal ruolo che adottiamo all’interno di un particolare contesto ambientale. Quando un luogo viene percepito come ostile, il protrarsi di questa condizione ha un impatto negativo sulla nostra identità e di conseguenza sulla qualità della nostra vita:
• Sei soddisfatto della tua vita lavorativa?
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• Ritieni che i tuoi talenti siano valorizzati?
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• Hai un buon rapporto con i colleghi?
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• Quello che fai è commisurato alla tua retribuzione?
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• È un ambiente stimolante che ti permette di crescere?
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• In una scala da 1 a 10 qual è il livello di soddisfazione attuale?
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3. Gioco: – L’area “Gioco” rappresenta quella parte di vita attraverso la quale soddisfiamo il nostro bisogno di svago, leggerezza, divertimento e serenità:
• Pensi di avere tempo sufficiente per i tuoi momenti di svago?
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• Riesci a godere del tuo tempo libero, oppure pensi ai problemi quotidiani?
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• Quali sono le passioni che ti danno maggiore soddisfazione?
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• In una scala da 1 a 10 qual è il livello di soddisfazione attuale?
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4. Amore – L’area “Amore” abbraccia i temi riguardanti il rapporto con il partner, la famiglia, gli amici e più in generale la capacità di instaurare e mantenere relazioni di qualità:
• Senti di essere amato per quello che sei?
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• Le tue opinioni vengono rispettate?
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• Che atmosfera respiri quando sei con la tua famiglia?
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• Esiste un buon livello di confronto fra te e il tuo compagno/la tua compagna?
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• La tua vita intima ti soddisfa?
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• Riesci a dedicare abbastanza tempo ai tuoi cari?
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• Sei soddisfatto della tua vita sociale?
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• In una scala da 1 a 10 qual è il livello di soddisfazione attuale?
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Per approfondire: La ruota della vita
2. Costruire una bussola
“Al mondo ci sono moltissime voci potenti, e altrettante nella
tua testa, che ti dicono che cosa devi o non devi fare. E dato che esistono molti modelli secondo i quali si suppone che la vita dovrebbe essere vissuta, noi tutti corriamo il rischio di utilizzare accidentalmente la bussola di qualcun altro e di vivere la sua vita. Il modo migliore per evitare questo pericolo è articolare chiaramente la nostra visione del lavoro e della vita, in modo da poterci costruire una bussola personale.”
(Bill Burnett, Dave Evans)
Dall’analisi della situazione attuale si passa alla scoperta dei valori che danno una direzione alla nostra vita: la bussola interna.
L’obiettivo è quello di creare un maggiore equilibrio fra valori personali e attività che caratterizzano la nostra quotidianità, come il lavoro, la famiglia, le relazioni sociali, la crescita personale e la cura della propria salute.
La prima riflessione per la costruzione della bussola interna è relativa alla tua idea di vita:
• Che cosa dà significato e valore alla vita?
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• Come si relaziona la tua vita in famiglia, nella comunità e nel mondo?
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• Che cosa hanno a che fare il denaro, la fama o i risultati personali con una vita soddisfacente?
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• Quanto sono importanti nella tua vita l’esperienza, la crescita e la realizzazione?
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La seconda riflessione si focalizza sul lavoro. Non parliamo della semplice descrizione del lavoro che vorresti, ma di aspettative e di perché che giustificano il lavoro in termini di sicurezza, crescita, relazioni sociali, importanza…
• Perché lavorare?
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• Che cosa desideri ottenere dal lavoro?
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• Come si relaziona il lavoro all’individuo, agli altri e alla società?
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• Che cosa fa sì che un lavoro sia buono o abbia valore?
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• Che cosa ha a che fare il denaro con questo?
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• Che cosa hanno a che fare con questo l’esperienza, la crescita e l’appagamento?
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La terza riflessione richiede di valutare la coerenza fra la tua visione di vita e la tua idea di lavoro:
• Dove le due visioni si completano l’un l’altra?
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• Dove entrano in conflitto?
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• Una delle due prevale sull’altra? In che modo?
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Per approfondire: La scala dei valori personali
3. Orientamento
“Il flow è un coinvolgimento potenziato. È lo stato dell’esistenza in cui il tempo si ferma, sei completamente coinvolto in un’attività e le sfide che questa ti pone si adattano perfettamente alle tue abilità, così non sei né annoiato perché è troppo facile, né ansioso perché è troppo difficile.”
(Bill Burnett, Dave Evans)
Il nord geografico della bussola interna indica una direzione coerente con i valori che ci caratterizzano, ma non possiamo pretendere di sapere esattamente dove stiamo andando in ogni istante della nostra vita. Il viaggio verso il nord geografico sarà costellato di imprevisti ed ostacoli che renderanno la rotta particolarmente frastagliata.
Per la ricerca della rotta ottimale, Burnett ed Evans fanno riferimento agli studi di Martin Seligman, padre della psicologia positiva e profondo conoscitore delle dinamiche che rendono le persone felici. Trovare la rotta ottimale significa perseguire una idea di felicità che non è ricerca del piacere in termini di gratificazione immediata, ma uno stile di vita che permette di entrare nello stato di flow.
Il termine “stato di flow” è stato definito per la prima volta dallo psicologo ungherese Mihály Csíkszentmihályi, ed è uno stato mentale nel quale il tempo sembra fermarsi, ci si dimentica di sé, si è totalmente immersi in quello che si sta facendo, si ha la profonda consapevolezza della fattibilità dei propri obiettivi e ci si sente parte di qualcosa di grande.
Raggiungere questo stato significa vivere la vita dell’impegno e dello scopo, uno stile di vita caratterizzato dalla capacità di coltivare i propri talenti ed investire tempo ed energie nelle passioni che ci fanno sentire vivi, in totale coerenza con i nostri valori più profondi.
Qualunque siano le attività che ti regalano energia e profondo coinvolgimento, è arrivato il momento di scriverle quotidianamente sul diario dei momenti buoni che dovrà contenere:
1. Le attività che durante la giornata ti hanno regalato energia e coinvolgimento (da compilare con cadenza giornaliera).
2. Le riflessioni su quello che stai imparando osservando i tuoi livelli di energia (da compilare con cadenza settimanale).
Per approfondire: Stile di vita: i consigli della psicologia positiva
4. Sbloccarsi
“Quando pensi come un designer, sai come accendere la tua immaginazione e procurarti un sacco di opzioni per un futuro possibile. È semplice: non puoi sapere cosa vuoi finché non sai che cosa potresti volere, quindi devi generare un sacco di idee e possibilità.”
(Bill Burnett, Dave Evans)
L’utilizzo quotidiano del diario dei momenti buoni ti permetterà di sviluppare una maggiore consapevolezza delle cose che regalano coinvolgimento ed energia, ed è su questa base che potrai elaborare con maggiore precisione l’idea di vita che desideri.
Un vero life designer non si accontenta di una sola visione. Nel processo del design thinking esistono due regole fondamentali, lasciare spazio alla fantasia ed individuare più soluzioni alternative che permettono di raggiungere il medesimo obiettivo. Tradotto in termini pratici dovrai elaborare almeno tre visioni alternative della vita che desideri, perché esistono molti più percorsi ideali di quanto tu possa immaginare.
Utilizzeremo la tecnica dell’associazione libera di parole, che consiste nel definire una parola chiave rappresentativa dell’argomento da elaborare, associando successivamente in maniera il più possibile intuitiva nuove parole correlate. Le mappe mentali sono lo strumento perfetto per giocare con l’associazione libera di parole, e le parole chiave migliori da cui partire sono proprio le cose segnate sul diario dei momenti buoni:
1. La mappa mentale del coinvolgimento – Crea una mappa mentale utilizzando come argomento principale le attività che ti regalano profondo coinvolgimento.
2. La mappa mentale dell’energia – Crea una mappa mentale utilizzando come argomento principale le attività che ti regalano grande energia.
3. La mappa mentale del flow – Crea una mappa mentale utilizzando come argomento principale le attività che ti permettono di entrare nello stato di flow.
Terminata la fase di creazione delle mappe mentali, sarà necessario rielaborare i concetti emersi mettendo tutto insieme nella descrizione di almeno tre visioni di vita:
1. Parti dalla prima mappa mentale creata e seleziona dall’anello esterno tre parole che ritieni interessanti. Fallo senza pensarci troppo, in maniera intuitiva.
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2. Elabora queste tre parole in un unico concetto che possa esprimere una visione sintetica della vita e del lavoro che desideri.
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3. Associa un ruolo a questa visione e disegnane uno schizzo. Il ruolo che emerge è la rappresentazione della tua identità sociale, che dovrà essere coerente con ciò che sei.
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4. Ripeti l’esercizio per ognuna delle mappe mentali create.
Per approfondire: Identità personale e identità sociale
5. Progetta la tua vita
“La verità nuda e cruda è che vivrai molte vite nel corso
della tua esistenza. Se la vita che oggi stai vivendo ti sembra un po’ stantia, non preoccuparti: il Life Design ti offre opportunità illimitate. Puoi cambiare in qualsiasi momento. Le correzioni sono sempre consentite.”
(Bill Burnett, Dave Evans)
Nel passo precedente abbiamo creato tre visioni di vita ideali sfruttando il diario dei buoni momenti, l’associazione libera di parole e le mappe mentali. Adesso è arrivato il momento di sceglierne una e trasformarla in un piano di azione efficace che la renda raggiungibile. I 3 pilastri fondamentali saranno:
1. Individuare i traguardi intermedi che caratterizzeranno le fasi della nostra vita futura, focalizzandosi sulla direzione che vogliamo darle in termini di coerenza con i nostri valori guida.
2. Per ogni traguardo individuare le risorse necessarie in termini di:
a) Risorse interne – L’insieme delle abilità personali che ci serviranno per realizzare i nostri sogni. Parliamo di ingegno, fantasia, leadership, creatività, pianificazione… alcune saranno già in nostro possesso, altre dovranno essere affinate attraverso lo studio o investendo in corsi di formazione, mentre tutto il resto dovrà essere necessariamente ricercato all’esterno.
b) Risorse esterne – Rappresentano tutto ciò che non possiamo fare in prima persona. Parliamo di risorse materiali, economiche e, in funzione dell’entità del progetto, di collaboratori.
3. Per ogni traguardo definire una data entro il quale raggiungerlo e le azioni principali che ne permetteranno la realizzazione.
4. Correggere il tiro strada facendo.
Per approfondire: Come raggiungere un obiettivo con successo
Consigli di lettura Design Your Life – Come fare della tua vita un progetto meraviglioso (Bill Burnett, Dave Evans) |
Termina qui la prima parte dedicata al Life Design. Affronteremo i rimanenti punti della metodologia proposta da Stanford nel prossimo articolo…