Il gruppo dei pari

    Il gruppo dei pari
    • Aggiornato il: 05-10-2020

    Il gruppo dei pari

    Nell’ambito della psicologia sociale il gruppo dei pari rappresenta quell’insieme di persone che condividono caratteristiche simili alla nostre.

    “Il primo modo per valutare l’intelligenza di un principe è vedere di quali uomini si circonda.”
    (Niccolò Machiavelli)

    In ogni ambiente che frequentiamo cerchiamo, più o meno consapevolmente, persone di riferimento con cui condividere idee, passioni, valori, e visione della vita. Rappresentano il nostro gruppo dei pari e per quanto elevato sia il nostro livello di autostima, possono avere una grande influenza sulla nostra identità.

    Abraham Maslow, esponente di spicco della psicologia umanistica, affermava che il bisogno di appartenenza a un gruppo rappresenta uno dei bisogni fondamentali del genere umano. Permette di superare il senso di solitudine, ci fa sentire accettati, regala amore, sicurezza, e migliora l’immagine che abbiamo di noi stessi.

    Per approfondire: Il bisogno di amore/unione o appartenenza

    Le decisioni di gruppo

    “Quando voglio prendere una decisione di gruppo mi guardo allo specchio.”
    (Warren Buffet)

    Le ricerche iniziate negli anni Sessanta da James Sorner, hanno evidenziato che le decisioni di gruppo amplificano la predisposizione dei singoli componenti.

    La polarizzazione del pensiero di gruppo dimostra che chi è particolarmente conservativo lo sarà ancora di più, mentre chi è più propenso al rischio lo diventerà in maniera più estrema. Quando discutete una decisione da prendere con il vostro gruppo dei pari, è un aspetto da tenere in considerazione per una corretta valutazione delle risposte ottenute.

    Aspettative e atteggiamento nel gruppo dei pari

    “La sfida della leadership è di essere forte, ma non brutale; gentile, ma non debole; temerario ma non prepotente; riflessivo, ma non pigro; umile, ma non timido; fiero, ma non arrogante; dotato di umorismo; ma senza follia.”
    (Jim Rohn)

    Quando entriamo a far parte di un gruppo dobbiamo innanzitutto capire se rappresenta un ambiente positivo, in cui possiamo essere noi stessi, crescere, ispirare ed esserne ispirati. Se non ci sono questi presupposti la strategia più corretta da utilizzare è abbandonarlo immediatamente.

    Se il gruppo soddisfa le nostre aspettative e decidiamo di investirci parte del nostro tempo, possiamo adottare due atteggiamenti:

    1. Approcio Passivo – Seguire in maniera passiva il gruppo dei pari, significa adeguarsi a decisioni e idee altrui che inevitabilmente influenzeranno la nostra personalità. Spesso questo atteggiamento nasconde un forte bisogno di accettazione, la paura del riscontro che le nostre opinioni avrebbero all’interno del gruppo diventa una leva motivazionale così forte da farci snaturare la nostra vera identità.

    2. Approccio Attivo – Un atteggiamento più attivo all’interno del gruppo permette di valorizzare la nostre idee, di aprirci al confronto, di essere meno condizionati e più indipendenti nelle decisioni, e di sviluppare le nostre doti di leadership.

    Per approfondire: Leadership: come diventare un leader carismatico

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