Come sviluppare la forza di volontà, un super potere che ha un impatto diretto sulla qualità della vita personale, sociale e professionale.
“Ora più che mai le persone si sono rese conto che la forza di volontà – la capacità di controllare la loro attenzione, le loro emozioni e i loro desideri – influenza la salute fisica, la sicurezza finanziaria, le relazioni e il successo professionale. Tutti lo sappiamo. […] eppure, moltissimi vanno incontro a fallimenti della forza di volontà: sono capaci di controllarsi una volta, ma incapaci la volta successiva.”
(Kelly McGonigal)
Quante volte vi è capitato di sapere esattamente quale fosse la cosa giusta da fare, e percepire una resistenza interna in grado di annullare anche la migliore delle intenzioni?
I meccanismi di funzionamento della forza di volontà sono costantemente influenzati da fattori biologici, cognitivi e sociali. Una sua gestione efficace richiede una profonda conoscenza di queste dinamiche, grazie alle quali sarà possibile sviluppare una volontà di ferro. Molti dei falsi miti che ruotano intorno al concetto dell’autocontrollo verranno sfatati, il principale è che la forza di volontà sia una dote innata, nulla di più falso dal punto di vista scientifico.
Cosa significa forza di volontà?
“Alla gente non manca la forza, ma la volontà.”
(Victor Hugo)
Spesso la forza di volontà è associata alla capacità di resistere ad una delle numerose sfide universali cui siamo esposti quotidianamente, come le distrazioni, le tentazioni, il controllo degli impulsi e la procrastinazione. Nella pratica quotidiana, saper dire no è solo una parte di ciò che caratterizza l’autocontrollo.
Una sfida alla forza di volontà, dovrebbe essere strutturata su tre aspetti:
1. La sfida del «farò» – Tutto ciò che vorremmo fare, o smettere di rimandare, per migliorare la qualità della nostra vita.
2. La sfida del «non farò» – Quell’insieme di cattive abitudini di cui vorremmo liberarci, in quanto incidono negativamente sulla salute, sul livello di felicità e sulla prospettiva di realizzazione personale.
3. La sfida del «voglio» – L’obiettivo a lungo termine sul quale desideriamo convogliare la maggior parte delle nostre energie. Sarà l’elemento di confronto con cui valutare l’importanza dei voglio immediati, caratteristici di una ricerca di gratificazione istantanea che rappresenta la principale nemica dell’autocontrollo.
Per vincere questa sfida bisognerà allenare tre poteri, ognuno dei quali coinvolge un’area differente del cervello.
Per approfondire: Smettere di procrastinare: le migliori strategie
Le regioni cerebrali della forza di volontà
“La vita ricompensa l’azione.”
(Phillip Calvin McGraw)
La corteccia prefrontale è la componente che maggiormente contraddistingue il cervello umano. Posta dietro la fronte e gli occhi, si è ingrandita durante il percorso dell’evoluzione umana fino a sviluppare nuove funzioni estremamente importanti, come la gestione dei pensieri, di ciò su cui focalizziamo l’attenzione, e dell’autocontrollo.
Tutte le volte che stiamo per cedere ad una tentazione, sarà l’efficacia di utilizzo della corteccia prefrontale a ricordarci ciò che sarebbe meglio fare o non fare. Le regioni che la caratterizzano sono tre:
1. La regione del «farò» – Posta in prossimità del lato sinistro, governa l’esecuzione dei compiti che riteniamo particolarmente noiosi o stressanti, aiutandoci a mantenere focalizzata l’attenzione. Il desiderio non sempre è disponibile, e sarebbe sbagliato fare affidamento esclusivamente sulla componente motivazionale.
2. La regione del «non farò» – Posta in prossimità del lato destro, limita gli effetti negativi della tendenza ad agire, quell’insieme di comportamenti automatici associati ad un impulso o a un desiderio immediato. Consente di esercitare la capacità di resistere alle tentazioni.
3. La regione del «voglio» – Posta in basso e nel mezzo della corteccia prefrontale, è la sede dei valori e degli obiettivi a lungo termine. Ci ricorda quali sono le cose importanti della nostra vita, arginando il condizionamento della ricerca di gratificazione immediata, caratteristica della parte più arcaica del cervello.
Utilizzare in sinergia le tre regioni cerebrali dell’autocontrollo, significa poter affrontare qualunque sfida alla forza di volontà, massimizzando la probabilità di uscirne vincitori.
Per approfondire: La teoria dei tre cervelli di Paul MacLean
Come sviluppare una volontà di ferro
“La disciplina arriva attraverso l’autocontrollo. Questo significa che si devono controllare tutte le qualità negative. Prima di poter controllare le condizioni, è necessario innanzitutto riuscire a controllare se stessi. La padronanza di sé è il lavoro più duro che si possa mai affrontare. Se non conquisti te stesso, verrai conquistato da te stesso. Puoi vedere insieme e nello stesso tempo sia il tuo migliore amico che il tuo più grande nemico, semplicemente mettendoti davanti a uno specchio.”
(Napoleon Hill)
Uno dei pilastri fondamentali di ogni percorso di allenamento della forza di volontà, dovrebbe essere incentrato sulla comprensione delle vulnerabilità che ci fanno perdere il controllo. La prima regola della forza di volontà consiste nel conoscere meglio se stessi. Senza autoconsapevolezza non esiste autocontrollo, poiché tutto ciò che facciamo con il pilota automatico inserito non coinvolge i centri del cervello che gestiscono il controllo esecutivo.
Ognuno di noi ha le sue trappole, quell’insieme di tentazioni alle quali proprio non riesce a resistere. Svilupparne una maggiore consapevolezza è un elemento di estensione della conoscenza di sé, in grado di disattivare il pilota automatico e predisporre la mente alla riflessione sulle conseguenze di lungo termine associate ad un determinato comportamento. Le domande da porsi sono fondamentalmente tre:
1. «Cosa succede dentro di me, quando cedo ad una tentazione o rimando ciò che dovrei fare?»
2. «Qual è l’errore fatale che commetto, e perché lo commetto?»
3. «Come posso trasformare la consapevolezza dell’errore in una strategia di successo?»
Per approfondire: Consapevolezza di Sé
3 strategie per migliorare la forza di volontà
“Non credere a tutto ciò che pensi. I pensieri non sono più di questo: pensieri.”
(Allan Lokos)
Migliorare la forza di volontà richiede fondamentalmente un’assunzione di responsabilità, che può essere agevolata attraverso tre strategie:
1. Preservare la forza di volontà – La forza di volontà è una risorsa limitata, il cui picco di disponibilità si presenta ogni mattina. Il suo utilizzo durante la giornata ne deteriora costantemente la disponibilità, e può prosciugarla fino al completo esaurimento. Una gestione efficace dell’autocontrollo non consiste solo nell’allenarlo per aumentarne la disponibilità, ma richiede la capacità di preservare questa preziosa risorsa per le cose veramente importanti.
2. Gestire con efficacia le priorità – Pianificare le cose da fare più importanti all’inizio della giornata, così da poter disporre di una maggiore forza di volontà.
Per approfondire: Come organizzare la giornata perfetta
3. Praticare la Mindfulness – La meditazione di consapevolezza risulta essere la migliore pratica per allenare l’autocontrollo. Ad affermarlo sono numerosi studi nell’ambito delle neuroscienze, nei quali è stato dimostrato quanto l’esercizio di questa particolare forma di meditazione migliori la gestione dell’attenzione, dello stress, del controllo degli impulsi e delle tentazioni. Meditare con costanza trasforma il cervello, incrementando la materia grigia presente nella corteccia prefrontale, ed i primi benefìci si rilevano già dopo otto settimane di pratica quotidiana.
Per approfondire: La meditazione sul respiro
Gli esseri umani sono dotati di una straordinaria e naturale capacità di autocontrollo, ma fanno fatica ad utilizzarla con efficacia. La battaglia fra il sé impulsivo ed il sé lungimirante è sempre in atto, e sta a noi limitare gli effetti della ricerca di gratificazione immediata, assumerci la responsabilità della nostra esistenza, ed investire tempo ed energie per realizzare uno scopo superiore, qualcosa di cui andare fieri e per cui valga la pena di vivere.
Consigli di lettura La forza di volontà: Perché è importante e cosa puoi fare per migliorarla (Kelly McGonigal) |