Fisiologia delle emozioni: il rapporto fra emozioni e corpo.
“Molto spesso, quando si pensa alla mente, si pensa solo al cervello […] Si ha l’idea che la mente abbia origine soltanto dal cervello, come se questi fosse l’unico creatore di menti. Questa convinzione, però, è errata. La mente è generata dal sistema nervoso in collaborazione con il corpo.”
(Antonio Damasio)
Il modello che in psicologia cognitiva viene utilizzato per spiegare il perchè dei nostri comportamenti, si focalizza sulla sequenza: evento -> credenze -> pensieri -> emozioni -> comportamento -> risultato.
Il significato che attribuiamo agli eventi, siano essi reali o immaginari, si basa sul nostro sistema di credenze. Quello che nel corso della vita abbiamo classificato come piacevole o doloroso, determina ciò che pensiamo.
La qualità dei nostri pensieri si traduce in emozioni, che a loro volta condizionano direttamente i nostri comportamenti. I nostri comportamenti determinano i risultati che otteniamo, alimentando un circolo vizioso che conferma quello in cui crediamo (confirmation bias).
L’elemento interessante di questo modello, è che vale anche il viceversa. Attraverso i nostri comportamenti, in particolare attraverso il nostro corpo, possiamo condizionare le nostre emozioni, i nostri pensieri, e di conseguenza quello in cui crediamo.
La mappa somatosensoriale
“Le persone si comportano in modo molto prevedibile quando provano certe emozioni o vengono assalite da certi pensieri. Quando sono tristi, piangono. Quando sono felici, sorridono. Quando sono d’accordo, annuiscono. Fin qui nulla di strano, ma, secondo la psicologia propriocettiva, questo processo funziona anche al rovescio. Fate in modo che gli individui adottino un certo comportamento, e li indurrete a provare determinate emozioni e ad avere determinati pensieri.”
(Richard Wiseman)
Potrebbe esserti capitato di vedere una mappa contenente tante sagome umane colorate, in cui i colori rappresentano il livello di intensità con cui è stata percepita una determinata emozione in un particolare punto del corpo.
Questa mappa nasce da uno studio fatto da un gruppo di ricercatori finlandesi dell’Università di Tampere e della Aalto University, che ha coinvolto 700 persone di tre paesi differenti. Durante questo esperimento ogni partecipante è stato condizionato affinché provasse una determinata emozione. Successivamente gli è stato richiesto di compilare un questionario indicando l’intensità con cui aveva percepito tale emozione su diversi punti del proprio corpo.
I risultati della ricerca si sono rivelati molto interessanti, quello che è emerso è che, a parità di emozione, i partecipanti hanno segnalato come maggiormente coinvolte le stesse parti del corpo, permettendo di individuare un legame fra una emozione e le parti del corpo maggiormente sollecitate da tale emozione.
La relazione fra emozioni e corpo può essere sfruttata a nostro vantaggio utilizzando il processo inverso. Attraverso una maggiore consapevolezza del corpo possiamo gestire con grande efficacia emozioni e stati d’animo, e uno degli strumenti principali che possiamo utilizzare è il respiro.
La respirazione diaframmatica
“Il respiro è il ponte che collega la vita alla coscienza, che unisce il corpo ai nostri pensieri. Ogni volta che la vostra mente si disperde, utilizzate il respiro come mezzo per prendere di nuovo in mano la vostra mente.”
(Thich Nhat Hanh)
Ti piacerebbe sapere se stai respirando correttamente?
Fai una semplice prova: mettiti comodo, cerca di rilassarti, appoggia una mano sulla pancia e inizia a inspirare ed espirare in maniera naturale. Cerca di notare se durante l’inspirazione la pancia si gonfia, se questo non avviene significa che per respirare stai utilizzando prevalentemente il torace.
Una corretta respirazione dovrebbe essere eseguita utilizzando il diaframma, e l’espirazione dovrebbe avvenire in maniera passiva. Sbloccare il diaframma può regalare un grande benessere emozionale e muscolare, e per farlo è sufficiente dedicare dieci minuti al giorno alla respirazione diaframmatica.
Esercizio
1. Sdraiati supino, con le gambe piegate, e cerca di rilassarti.
2. Metti una mano sulla pancia e una sul petto.
3. Inspira con il naso gonfiando solo la pancia e lasciando fermo il torace, tutto deve essere molto naturale.
4. Espira con la bocca aperta, senza sforzare, lascia che la pancia si sgonfi da sola.
5. Fai questo esercizio per una decina di minuti, se sforzi potresti andare in iperventilazione e avvertire giramenti di testa, in tal caso sospendi l’esercizio.
Le prime volte, soprattutto se sei una persona particolarmente rigida e tesa, rivolgiti a un personal trainer qualificato per farti illustrare in maniera precisa come funziona questo tipo di respirazione, una volta acquisita la tecnica non potrai più farne a meno.