Come studiare velocemente e con efficacia

    Come studiare velocemente e con efficacia
    • Aggiornato il: 22-12-2019

    Come studiare velocemente e con efficacia

    Le migliori strategie che permettono di sfruttare tutto il nostro potenziale per studiare velocemente, senza fatica e con grande efficacia.

    “Io credo che le persone dovrebbero studiare un poco ogni giorno. Dovrebbe diventare un’abitudine, come spazzolarsi i denti, pettinarsi i capelli, farsi una doccia o vestirsi. Studiare la mente, le leggi dell’universo e i paradigmi. C’è abbastanza informazione su queste materie per fare sì che una persona studi per sempre.”
    (Bob Proctor)

    Il nostro cervello è una straordinaria macchina fatta di oltre 100 miliardi di neuroni, ognuno dei quali presenta mediamente 10.000 connessioni con i neuroni vicini. Per comunicare i neuroni si scambiano sostanze chimiche chiamate neurotrasmettitori, che rappresentano la base del trasferimento di una informazione all’interno del cervello.

    Quando impariamo qualcosa di nuovo lo stimolo iniziale che attiva questo processo è di tipo percettivo, ovvero generato da una combinazione dei nostri canali sensoriali: vista, udito, tatto, gusto e olfatto. Ricevuto lo stimolo la corteccia cerebrale attiva un percorso neuronale dedicato che, al ripetersi della medesima esperienza, si rinforzerà fino a creare una profonda associazione con lo stimolo iniziale.

    Lo stile di apprendimento

    “Nulla è nella mente che prima non sia stato nei sensi.”
    (San Tommaso D’Aquino)

    Non tutti apprendiamo allo stesso modo. Uno studio efficace si caratterizza per la capacità di valorizzare le caratteristiche personali che accelerano il processo di acquisizione ed elaborazione delle informazioni. Lo stile di apprendimento definisce l’insieme di queste caratteristiche, che possono essere descritte attraverso:

    1. Modello VARK – Il modello VARK definisce l’insieme delle modalità sensoriali che ognuno di noi privilegia durante la fase di apprendimento. È stato elaborato da Neil Fleming, insegnante proveniente dalla Nuova Zelanda che per nove anni ha esercitato la professione di ispettore per il sistema di istruzione neozelandese, in collaborazione con la Lincoln University.

    2. Analitico o Globale – È la predisposizione ad affrontare gli argomenti oggetto di studio partendo dal contesto generale (globale), oppure focalizzandosi sui dettagli (analitico) per arrivare in una fase successiva a costruire una visione d’insieme.

    3. Sistematico o Intuitivo – I sistematici prediligono l’utilizzo della mente razionale, responsabile del ragionamento sequenziale e logico. Gli intuitivi si affidano alla mente intuitiva, sono più abili nel pensiero creativo, ma meno consapevoli dei loro processi di ragionamento.

    Per approfondire: Stile di apprendimento: cos’è e perché è importante nello studio

    I 5 livelli dell’informazione

    “L’essenziale è minacciato senza sosta dall’insignificante.”
    (René Char)

    Non tutte le informazioni hanno la stessa importanza. Un apprendimento efficace richiede di classificarle secondo uno schema a 5 livelli:

    1. Concetti chiave – Sono la componente più importante dell’informazione. I primi che dovrebbero essere consolidati nella memoria a lungo termine, sui quali costruire associazioni con le informazioni che già conosciamo e le informazioni di dettaglio più rilevanti.

    2. Concetti noti correlati – Rappresentano informazioni che già conosciamo, che possono essere facilmente associate ai concetti chiave favorendone il processo di memorizzazione.

    3. Dettaglio di primo livello – Ad un livello immediatamente sottostante i concetti chiave, troviamo l’approfondimento di primo livello che ne integra le caratteristiche principali senza entrare eccessivamente nel dettaglio.

    Ogni volta che incontriamo un dettaglio di primo livello è importante richiamare alla mente il concetto chiave associato. Questo piccolo accorgimento consentirà all’informazione di essere reinserita nel buffer di reiterazione della memoria a breve termine, permettendole di entrare in profondità nella memoria a lungo termine e rinforzando al tempo stesso l’associazione fra concetto chiave e concetto di dettaglio.

    4. Dettaglio di secondo livello – Sono informazioni che specializzano ulteriormente l’approfondimento di primo livello, portando la conoscenza ad un livello superiore.

    5. Entropia – Quante volte ti è capitato di leggere un libro e pensare che sarebbero bastate la metà delle pagine o anche meno?

    L’entropia è tutto ciò che non apporta nessun contenuto informativo aggiuntivo, crea confusione e provoca la saturazione del buffer di reiterazione, impedendo la corretta costruzione dei primi quattro livelli dell’informazione.

    Per approfondire: Memoria e apprendimento

    Le tecniche di lettura veloce

    “Leggendo non cerchiamo idee nuove, ma pensieri già da noi pensati, che acquistano sulla pagina un suggello di conferma.”
    (Cesare Pavese)

    L’efficacia di apprendimento passa inevitabilmente dall’efficacia delle tecniche di lettura utilizzate. Ne esistono fondamentalmente tre tipologie:

    1. Lettura orientativa – Permette di crearsi velocemente una idea del contesto di quello che si studierà, identificando i concetti chiave.

    2. Lettura veloce – Sono tecniche che permettono di velocizzare il numero di parole lette al minuto, mantenendo lo stesso livello di comprensione.

    3. Lettura di approfondimento – È una forma di lettura da utilizzare quando è necessario elaborare concetti particolarmente complessi, che richiedono grande concentrazione.

    Per approfondire: Tecniche di lettura veloce e orientativa

    Rielabora e schematizza

    “Dimmi e io dimentico; mostrami e io ricordo; coinvolgimi e io imparo.”
    (Benjamin Franklin)

    La fase di rielaborazione consiste nella riorganizzazione delle informazioni in maniera schematica e personale. Un aspetto fondamentale di questa fase è la costruzione della struttura che definisce le associazioni fra i vari argomenti, favorendo il processo di memorizzazione e la creazione di una visione d’insieme.

    Cosa ne pensi?